I Sacerdoti amici degli Alpini
Don Flavio Silva
Una delle persone che ha lasciato nella storia del nostro paese un’impronta particolare,
è senz’altro Don Flavio Silva.
Il sacerdote lecchese aveva svolto a Civate mansioni di coadiutore già negli anni trenta.
All’inizio degli anni quaranta venne chiamato da Monsignor Gilardi in qualità di direttore
aggiunto alla “Casa del Cieco”.
In questi periodi nacque la sua profonda amicizia con la famiglia di Emanuele Castagna.
Don Flavio si dimostrò prete originale, in grado di avviare opere sociali, di svolgere lavori di
progettazione edilizia, di idraulica, di falegnameria e, non da ultimo, nel campo agricolo.
Già allora non disdegnava la pittura, dal momento che in paese ci si ricorda di alcuni fondali
teatrali da lui realizzati.
Passò poi a vivere a Monza con incarichi per conto della Curia di Milano.

Don Flavio amava la montagna e, quando gli era possibile, gli piaceva trascorrere qualche giorno
nella sua baita al Passo del Tonale.
Fu proprio in uno di questi momenti, passati in compagnia degli alpini civatesi, che nacque l’idea di costruire la chiesetta del Cornizzolo, agli inizi degli anni ‘60.
Il sacerdote si occupò della progettazione dell’opera, inoltre realizzò personalmente alcuni arredi, utilizzando materiali bellici risalenti alla “Grande Guerra” e recuperati nelle trincee del Passo Presena.
Egli mantenne intatta l’amicizia con Emanuele e, pur se lontano da Civate, passava volentieri a trovare la famiglia Castagna e gli amici Alpini.
Morì a Monza nel 1983 all’età di 76 anni.
Don Vincenzo Gatti
Fu proprio lui a dare inizio in quegli anni alla riqualificazione del complesso coinvolgendo parecchie persone e associazioni fra cui gli Alpini di Civate.
I primi lavori di consolidamento furono svolti senza grandi risorse e tutti i materiali edili vennero trasportati a spalla o con l’aiuto di muli dalla località Oro fino alla basilica con la partecipazione di parecchi Alpini.
Fu poi negli anni successivi quando il capogruppo fu l’Alpino Castagna Luigi imprenditore edile che il sodalizio fu diventò ancora più forte. Vennero riqualificati lo scalone, il tetto e il pavimento della chiesa e altri lavori dove la presenza degli alpini fu veramente importante.
L’amicizia rimase sempre negli anni e a Don Vincenzo piaceva sempre la presenza a san Pietro degli alpini.

Padre Giovanni Alice
Padre Rosminiano grande erudito e studioso, risiedeva nella Casa Rosminiana di Pusiano, nientemeno che lo storico Palazzo Carpani Beau-harnais, e spesso aiutava l’allora parroco Don Secondo Marelli.
Grande estimatore degli Alpini, spesso copriva a piedi la distanza tra Pusiano e Civate con passo deciso. Il padre Alice seguiva da vicino le attività del Gruppo Alpini di Civate, riservandosi il privilegio di celebrare presso la chiesetta del Cornizzolo in occasione di anniversari e manifestazioni alpine.
Fu appunto per celebrare in modo originale il Gruppo e la chiesetta realizzata dagli alpini, che dedicò loro questo affettuoso pensiero, con poetica intenzione.





